San Secondo

Un paese che conta insediamenti antichi


Il Comune di San Secondo

San Secondo di Pinerolo storicamente è ritenuto uno dei più antichi insediamenti della zona.
La storia di questo paese è profondamente legata a quella della frazione di Miradolo, il cui Castello del Lupo fu al centro di aspre contese, assedi e battaglie per secoli.
Il castello, oggi visitabile, è stato ricostruito in stile neogotico dopo la metà del 1800 dal Conte Luigi Chacherano di Bricherasio.

E’ uno dei più antichi insediamenti della zona, forse già presente in epoca romana come sembrerebbe testimoniare un’antica lapide. Le prime più concrete notizie, fondate su documenti, riferiscono di Miradolium (MIRADOLO) che nel basso Medioevo era un borgo più organizzato e popoloso, mentre San Secondo era più marginale. In seguito il borgo di San Secondo ebbe un ampio sviluppo mentre Miradolo divenne una sua frazione; oggi San Secondo di Pinerolo è un paese di oltre 3600 abitanti con una vocazione ancora agricola ma un’ampia porzione del suo territorio è destinata ad attività commerciali, artigianali ed industriali. 

Da Vedere a San Secondo

Scarse sono le notizie sulle origine del paese.
Una lapide romana, trovata nelle campagne di San Secondo nel Settecento, ha fatto supporre (non senza confutazioni) l'esistenza di un insediamento romano, forse legato al più noto centro di Caburrum (Cavour). 
Le prime fonti documentarie risalgono al basso Medioevo, e trattano prevalentemente di Miradolium(Miradolo), "castello" soggetto all'abbazia di Santa Maria di Pinerolo, più sviluppato e popoloso rispetto al borgo di San Secondo, anche per la particolare posizione geografica che permetteva di controllare l'accesso alla Val Chisone. Proprio per l'importanza strategica assunta dal "Castello del Lupo" (era questo il nome della fortezza di Miradolo), esso fu scenario di violenti scontri armati: venne infatti distrutto a fine Cinquecento durante gli assalti condotti dalle truppe francesi contro quelle sabaudo-ispaniche.

Durante l'età moderna cominciò il declino di Miradolo e, parallelamente, l'ascesa di San Secondo destinato a divenire sede di una contea infeudata ai conti Bianco.

Nel Seicento, quando il Pinerolese fu teatro delle cruenti guerre di religione fra cattolici e riformati, San Secondo - che, pur confinando con le terre pedemontane a maggioranza valdese, aveva una popolazione prevalentemente cattolica - non venne risparmiata dalle reciproche violenze. Nel Settecento, con la pacificazione forzata delle due comunità religiose e con la riorganizzazione dello stato sabaudo, San Secondo conobbe un processo di sviluppo (demografico, economico, edilizio) decisivo per il suo futuro. Si incrementò la popolazione, prese piede l'artigianato del vasellame in terracotta (i "tupin"), si sviluppò la frutticoltura e soprattutto la viticoltura (ancora oggi una delle risorse più qualificate), sorsero nuovi eleganti edifici (come la chiesa parrocchiale, bell'esempio di barocco attribuito all'architetto Buniva). Nell'Ottocento questa linea di evoluzione si rafforzò. In particolare assunse grande rilevanza l'artigianato della terracotta: si contavano ben 14 manifatture, che ricavavano l'argilla da apposite cave e smerciavano diverse varietà di prodotti in tutto il Piemonte. San Secondo divenne noto nel circondario, sino al primo Novecento, come il paese dei "tupin" (e non casualmente la maschera carnevalesca del paese è appunto il "tupinè" accompagnato dalla "tupinera"). Con la crisi post-bellica e l'avvento di nuovi materiali, l'industria della terracotta entrò in crisi. Anche a San Secondo l'industria dei "tupin" tracollò, fino a sparire completamente. Il paese fu così costretto a cercare forme di sviluppo in nuovi settori economici. Accanto alla tradizione agricola, si avviarono nel secondo dopoguerra (e specie negli anni Sessanta-Settanta) nuove attività artigianali, commerciali e industriali, insediate prevalentemente nella parte pianeggiante (Airali). Notevole è stato anche l'incremento demografico, che comporta un vivace fermento edilizio e residenziale (non privo in alcuni casi, di abusi e scempi irreparabili, come ad esempio il dissennato abbattimento del castello dei conti Bianco a San Secondo).

Oggi San Secondo si presenta come un paese aperto e dinamico, dove le tradizioni e la cultura del suo territorio convivono con le attività produttive e la vocazione residenziale favorita dal suo ameno paesaggio e dalla buona qualità della vita.

San Secondo di Pinerolo è un paese in parte pianeggiante ed in parte collinare, distante appena 35 chilometri da Torino. Dal capoluogo della Regione Piemonte, percorrendo una moderna autostrada, potrete raggiungere in appena venti minuti Pinerolo, città che confina con San Secondo di Pinerolo. 

San Secondo di Pinerolo si trova ai piedi della Val Chisone: vi trovate quindi sulla strada che conduce anche al Sestriere. Ed è proprio il torrente Chisone una delle attrattive di San Secondo di Pinerolo; infatti lungo le sue sponde potrete fare lunghe camminate circondati da prati e boschi ed osservare svariate specie di uccelli di ogni foggia e colore; il torrente Chisone permette inoltre di praticare la canoa su percorsi appositamente preparati (info@freeflowkayak.it). 

Percorrendo l’autostrada Torino-Pinerolo e poi la circonvallazione di Pinerolo in direzione Sestriere, si scorge agevolmente l’uscita per San Secondo di Pinerolo; oltre alle indicazioni per raggiungere il paese, un cartello segnala la via per raggiungere il Castello di Miradolo, situato nel Comune di San Secondo di Pinerolo. Percorrendo la strada provinciale che conduce nel centro del paese dapprima nella frazione Miradolo, sulla vostra sinistra, troverete il parco acquatico ATLANTIS - LOST WORD dove potrete visitare il parco preistorico dei Dinosauri e rinfrescarvi nelle piscine nelle calde stagioni estive (www. acquatlantis,com).

Proseguendo verso il centro paese, sempre nella frazione Miradolo, troverete la Parrocchia di Santa Maria Assunta; i primi accenni ad una chiesa situata a Miradolo risalgono al 1064 ma essa fu eletta a Parrocchia nel 1481. Ristrutturata e parzialmente ricostruita nel secondo quarto del Settecento in seguito ad ingenti danni subiti nel corso del Seicento a causa di “guerre di religione”, al suo interno potrete ammirare la statua della Madonna del Rosario, realizzata da uno scultore piemontese nella seconda metà del XVIII secolo. Troverete inoltre numerosi dipinti ed una fonte battesimale cinquecentesca, decorata ed abbellita da una costruzione architettonica a forma di tempietto aperto verso lo spettatore ed arricchita da motivi floreali e ghirlande; ai lati, all'interno di due nicchie, possiamo scorgere Gesù Cristo e San Giovanni Battista; di fronte è rappresentata la colomba dello Spirito Santo e nella parte superiore troneggia l'Eterno fra le nuvole.

Sparsi sul nostro territorio si trovano spesso anche numerosi piloni raffiguranti immagini votive e religiose (Via Bima), ma ritroviamo anche diverse croci rurali, simbolo della pietà popolare, presenti nelle nostre campagne a testimonianza dell'attaccamento delle popolazioni alla visibilità del sacro.

Nell'alto medioevo si cercò poi di imprimere un significato religioso ed a partire dal secolo XI l'Europa conobbe un moltiplicarsi delle croci rurali.

Sul territorio sansecondese le troviamo in via San Rocco, Via Fossat, Via Airali Superiori, Via Castel del Lupo. Nei pressi della Parrocchia di Santa Maria Assunta si trova la Villa Colombini, ora sede dell’asilo nido e della scuola materna comunale; questo edificio storico, oggi ampliato per esigenze scolastiche, fu donato al Comune di San Secondo di Pinerolo, con l’unico vincolo che fosse destinato ad attività didattiche, dalla poetessa Giulia Molino Colombini che nella villa istituì una sorta di cenacolo letterario.

All’interno del Palazzo Comunale, negli orari di apertura al pubblico, potrete visitare il piccolo ma interessante museo in cui sono raccolti antichi registri dell’Anagrafe, un busto di Napoleone, notizie, cimeli e documenti del Contrammiraglio Umberto Cagni che era di casa a San Secondo; egli fu un alto comandante della flotta navale italiana, senatore e anche ministro. Nel museo sono altresì presenti dei vasellami che testimoniano la produzione di terrecotte e laterizi; infatti sin dal 1600 e fino agli anni Venti del Novecento, San Secondo era nota, anche all’estero, per i suoi prodotti (“tupin”) realizzati con l’argilla locale.Oggi di tale tradizione resta solo più la Sagra dij Fujot, che per consuetudine si tiene nel mese di settembre. Raggiunto il centro di San Secondo di Pinerolo, a pochi passi dal Municipio, nell’omonima via si trova VILLA ROL, ora abitazione privata, dove Gustavo Rol, figura enigmatica che non ha bisogno di presentazioni, trascorse parte della sua vita; nel cimitero di San Secondo di Pinerolo potrete vedere la tomba di famiglia di Gustavo Rol.  Al suo interno potrete osservare anche un organo che testimonia la longevità della musica chiesastica. 

La Chiesa parrocchiale di San Secondo fu gravemente danneggiata - come anche quella di Santa Maria a Miradolo - nel corso degli scontri armati fra cattolici e riformati, negli anni intorno alla metà del Seicento. Nel 1743 ebbero inizio i lavori, a spese della comunità, di ristrutturazione e da quel momento gli interventi furono molteplici nel corso degli anni, anche a causa di successivi danni provocati da eventi atmosferici. La visita del centro paese vi potrà condurre anche alla piccola Chiesetta di San Cristoforo, sulla strada che conduce al vicino Comune di Prarostino. Nel centro del paese troverete inoltre il Tempio Valdese, realizzato sulla base del progetto del noto architetto Giovanni Klaus Konig, coadiuvato dall’architetto Cerrina Feroni e dall’ingegner Messina ed inaugurato a settembre del 1958. La presenza della comunità di religione valdese nel Comune di San Secondo di Pinerolo, che fa parte delle Valli Valdesi, ha portato alla realizzazione di questo tempio di cui potrete apprezzare l’architettura moderna ed ispirata dalle radici dell’architettura valdese.

Proseguendo oltre la cappella in direzione Osasco troverete le PISCINE Villa Glicini (www.glicinisummer.com), complesso di piscine, palestre e hotel.

Nelle vicinanze di Villa Glicini, in frazione Airali si trova la piccola Chiesa di San Giovanni Battista che risale alla seconda metà del XVII secolo e che fa da spartiacque tra il Comune di San Secondo di Pinerolo e quello di Bricherasio.

Dal centro paese, in alternativa, potrete imboccare la strada provinciale che conduce a Bricherasio e vi troverete, a lato della strada, la chiesetta di San Sebastiano con annessa una graziosa e comoda area verde dotata di sedie e tavoli.

A poca distanza, sulla predetta via provinciale, potrete imboccare sulla destra la via Rivoira Don e raggiungere Villa La Sorridente, antica dimora liberty realizzata a fine Ottocento, ora sede di un importante centro di formazione (INFOR ELEA).

Percorsi verdi a San Secondo

Itinerario “Percorso della Libertà e della Resistenza”: Si tratta di un anello che si sviluppa nei territori dei  Comuni di Prarostino, San Secondo e Bricherasio, toccando  i luoghi della memoria. L’itinerario è percorribile sia a piedi che in bicicletta, prevalentemente su strade secondarie, al fine di collegare i punti su cui sono collocati luoghi, cippi, bacheche e monumenti commemorativi dei Caduti in guerra e della Resistenza. 

Il percorso, inizia dal bivio di via Gay di San Secondo di Pinerolo, con via Gay di Prarostino; prosegue verso l’incrocio con via Fossat – S.P. 166 , ove si trova la lapide del caduto per la Libertà Frairia Paolo e girando a destra la si percorre per circa un km fino ad imboccare via Colombini. All’incrocio si trova l’edicola con la targa in memoria di Fossat Giuseppino. L’itinerario prosegue passando davanti alla Scuola dell’Infanzia di Miradolo e giunge all’incrocio con via Chiesa di Miradolo ove è presente la Chiesa di Santa Maria Assunta,  si gira a destra fino a ritornare su via Fossat – S.P. 166 ove, poco prima dell’incrocio, si trova il Cimitero di Miradolo. Giunti su via Fossat la si percorre girando a sinistra per poche centinaia di metri, si attraversa via Pinerolo – S.P. 164, e si continua su via delle Creuse che costeggia inizialmente la canalizzazione del Rio dei Ser, e successivamente la scarpata boscata di via della Rimembranza che potrete trovare girando a destra al primo incrocio. Qui la strada sale verso l’area cimiteriale del Capoluogo; a seguire, sul lato sinistro sono presenti i cippi commemorativi dei Caduti della Prima Guerra Mondiale. Il percorso prosegue in  via della Parrocchia; dopo aver costeggiato il retro della Chiesa Parrocchiale e giunti all’incrocio con via della Repubblica si svolta a destra in direzione del plesso scolastico ove in prossimità della rotonda, ed all’inizio della discesa della Costa, verso Miradolo, è posta la lapide commemorativa dei partigiani Dagotto Lino e Fornero Michele. Tornando verso il centro abitato, presso il parco Avis è collocato il cippo evocativo del sacrificio dei deportati ed internati nei campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale, ai quali è dedicata la via. Si continua passando davanti all’edificio comunale su via Bonatto, e si arriva all’incrocio con via Rol, dove è ubicato il Monumento ai Caduti del 1915-1918 e 1940-1945. Si segue il breve tratto di via Rol che sbocca in piazza Trombotto, dove si gira a destra in via Noli per arrivare in piazza Caduti per la Patria, si gira intorno alla rotonda con  la “Tüpina” e scendendo su via San Rocco – S.P- 165 per poche decine di metri, si imbocca via Carlos Pellegrini che costeggia il torrente Chiamogna. Giunti al ponte sull’incrocio con via Godino Delio – S.P. 164 è possibile osservare il cippo ove è caduto Godino Delio. Scendendo per poco più di 300 m su via Godino Delio, si svolta a destra per via Masei, si gira intorno alla rotonda con al centro il pilone votivo e si continua su via Lombarda, fino all’incrocio con via Marco Polo. Qui la strada sale, lasciando intravedere man mano la pianura sottostante, per intersecare via Rivoira Don, e continuare fino al primo tornante su cui si trova l’attraversamento della Comba di via Rivoira Don, con poco distante il cippo commemorativo di Odino Gustavo. Si ritorna indietro per lo stesso percorso, scendendo verso la pianura, per girare a destra su strada vecchia di Bricherasio, subito dopo aver incrociato via Lombarda. Qui la strada con fondo sterrato, scende attraversando un piccolo rio e sbocca su via Rivoira di Mezzo, la attraversa ed arriva su via Rivoira Rubiani, ove si gira inizialmente a sinistra, si percorrono circa 200 metri e si segue la strada a destra in strada Canavero, per proseguire nel Comune di Bricherasio.

Da Mangiare a San Secondo
Struttura ComuneIndirizzoTelefono
Agriturismo Il Tiglio San Secondo di Pinerolo Via Colombini, 28 - Fraz. Miradolo 3332854076
Risto Pub al 102 San Secondo di Pinerolo Via della Repubblica, 102 0121501490
Trattoria Valpellice San Secondo di Pinerolo Strada Val Pellice, 97 0121500218 3357899380
Ristorante Scacco Matto San Secondo di Pinerolo Via Val Pellice 89 0121501245
Ristorante Pizzeria Nuovo Miradolo San Secondo di Pinerolo Via Pinerolo 58 0121501247
Ristorante Pizzeria Il Punto e a Capo San Secondo di Pinerolo P.zza Tonello 1 0121501954
Comprare a San Secondo
Struttura Cosa ComuneIndirizzoTelefono
San Rocco San Secondo di Pinerolo Via S. Rocco, 29 3356850271
Bonino Giuliano San Secondo di Pinerolo Via Bima, 7 3286423946
Gardiol Silvia San Secondo di Pinerolo Via Chiesa di Miradolo, 3 3408791646
Ghigo Flavio San Secondo di Pinerolo Via Colombini, 49/A
Martinat Alex San Secondo di Pinerolo Via Airali Superiori, 22 3388500963
Info/Servizi a San Secondo
Struttura ComuneIndirizzoTelefono
Motor House San Secondo Via Castello di Miradolo 3 0121501180